Bisogna ripartire da Adamo ed Eva

 Bisogna ripartire da Adamo ed Eva, dal dono di una libertà (“[…] li fece a sua immagine e somiglianza”) che da sempre  ci spinge a volere e desiderare di più … per noi stessi e per gli altri che ci sono accanto (“[…] Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza”).

“Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse….” ma un giorno la fiducia piena viene in qualche modo tentata - “Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio” -  e qualcosa allora si rompe nella relazione con Dio e nella relazione con gli altri.

Viene meno la FIDUCIA e con essa anche l’INTIMITA’ (cfr Erikson).

Sì, perché ad un certo punto, l’uomo e la donna si scoprono nudi e hanno bisogno di coprirsi: se non c’è fiducia non posso mostrarmi all’altro per ciò che sono; subentra la vergogna, la diffidenza, la paura … l’altro diventa pericoloso, qualcuno da cui difendersi….. e ho bisogno di coprirmi e di proteggermi, di mantenere le distanze.

Le foglie di fico intrecciate rappresentano in fondo le nostre difese ancestrali, le nostre “maschere”, tutto quello che mettiamo in atto consapevolmente e non per tutelarci dall’altro del quale facciamo fatica a fidarci e di cui abbiamo terribilmente paura.

Adamo ed Eva si scoprono nudi anche davanti a Dio ( “Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».”) e cominciano a temerlo, a fuggirlo, a nascondersi.

E Lui da adesso in poi comincerà la sua ricerca appassionata dell’uomo per ricostruire con lui “l’antica fiducia”, per convincerlo del Suo Amore.

 

Bisogna ripartire da Adamo ed Eva per capire il senso profondo del nostro modo di vivere le relazioni e della fiducia che dovrebbe caratterizzarle … il senso profondo di entrare in intimità in quanto presupposto essenziale per vivere – come dice Erikson - la GENERATIVITA'.

Essere generativi è, infatti, ciò che caratterizza l’uomo, la sua meta, il culmine della sua crescita nel viaggio su questa terra; essere generativi è un atto del cuore e della mente, qualcosa che penso, desidero, custodisco e amo ancora prima che venga alla luce.

Non posso “generare” da solo … per farlo ho bisogno dell’apporto di un altro, di altri …

Per essere generativi occorre avere e dare fiducia ad un altro, essere sufficientemente intimi all’altro. Infatti, se mancano questi elementi il parto diventa doloroso (“Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli.”).

Un gruppo è generativo quando sa accogliere e proporre e poi costruire e realizzare, INSIEME con l’apporto di tutti.

Una persona è generativa quando vive un profondo senso di intimità e appartenenza, quando si sente parte di una famiglia, di un gruppo, dell’ambiente, del contesto sociale in cui vive, quando ama e si adopera per questo mettendo in gioco tutte le sue risorse … donando.
Una persona è generativa quando è PER UN ALTRO.

 

Occorre ripartire da Adamo ed Eva, da quello che loro rappresentano nella nostra storia, nella storia di ogni uomo e di ogni donna.

Occorre ripartire da Adamo ed Eva da quello che Dio –in loro – ha desiderato per noi.

Occorre ripartire da Adamo ed Eva per scoprire e riconoscere in noi quella paura ancestrale che oggi ci portiamo dentro, paura di Dio e dell’altro; quella paura che non ci permette di mostrarci così come siamo, quella paura che non ci permette di accoglierci, quella paura che ci fa temere l’altro/Altro e ci fa pensare male di lui.

Occorre ripartire da Adamo ed Eva … da quei primi inizi: siamo stati desiderati e generati senza maschere, nudi  perché così tutto sarebbe stato più semplice, meno complicato ….

E’ vero nudi siamo più fragili, sperimentiamo la nostra creaturalità e ci sentiamo indifesi, ma nello stesso tempo facciamo esperienza del bisogno irrinunciabile dell’altro /Altro.

E’ solo questa nudità - che possiamo chiamare anche FIDUCIA e INTIMITA’ - che ci permette di avvicinarci all’altro e all’Altro e ce ne fa sentire il bisogno profondo …. che ci fa essere PER e ci fa desiderare di GENERARE cose nuove insieme, e ci rende capaci di PRENDERCI CURA ….

 

OCCORRE RIPARTIRE DA Adamo ed Eva perché oggi –in ogni istante – a noi è offerta la possibilità e l’opportunità  di scegliere come giocare la nostra vita: nella libertà di fidarci o nella libertà di arrangiarci.

 

Ogni giorno siamo chiamati A VIVERE LA SCELTA RADICALE DI FIDARCI DI DIO E DEGLI ALTRI.

 

                                                                                                                                                           sr. Lara Morelli

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